Freud
Sigmund Freud nacque a Freiberg nel 1856; è considerato il padre della psicoanalisi per i suoi studi accurati e densi di significato legati ai sogni e all’inconscio. La data della nascita della psicoanalisi è relativa a quella del primo sogno interpretato tra il 23 e il 24 luglio del 1895.
La sua più grande opera rimane L’Interpretazione dei sogni, formalmente il documento che segna l’abbandono del precedente “metodo ipnotico” per indagare i lati nascosti della nostra psiche.
Come spiegherà Freud un anno più tardi, la traduzione dal tedesco del neologismo psicanalisi indica un procedimento per l’indagine di processi mentali altrimenti inaccessibili e in più un metodo terapeutico al fine della cura delle nevrosi.
La teoria sulla psiche ebbe molta fortuna anche all’estero. Dopo la pubblicazione dell’articolo “Morale Sessuale e le malattie nervose moderne” Freud sbarcò negli Stati Uniti insieme a due illustri colleghi Carl Gustav Jung e Sandor Ferenczi.
Sebbene sia stato osannato all’estero, si ipotizza una certa ritrosia alla teoria nei canali europei. La psicoanalisi venne considerata come un delirio, un’analisi ossessiva legata solamente su indecenze e perversioni.
Nonostante le accuse mosse alla sua teoria, Freud pochi anni prima di morire pose una delle sue ultime e più problematiche questioni definito da lui stesso il “Fondo roccioso della psicoanalisi”. Questo fondo roccioso discusso nel testo Analisi Terminabile e Interminabile, sarebbe l’impossibilità o per lo meno la difficoltà quasi assoluta a proseguire il lavoro sull’inconscio oltre a un certo limite. Questo annoso problema si scontra con la realtà biologica. In altre parole, se il paziente pone domande sull’aspetto biologico della divisione sessuale, l’analisi diventava interminabile.
Negli anni dell’annessione dell’Austria al Terzo Reich, Freud fu considerato tra gli autori – avendo origini ebraiche – le cui opere dovevano essere distrutte. Le sue quattro sorelle morirono dentro un campo di sterminio, mentre lui riuscì a salvarsi fuggendo a Londra.
Freud morì, si pensa, per sua stessa volontà logorato da atroci dolori, nel 1938, a causa di un carcinoma della bocca.