L’Impero austro-ungarico
Prima di parlare dell’ultimo grande atto dell’Impero austriaco, ossia della sua espansione grazie agli accordi con il Regno di Ungheria, sarebbe opportuno andare a ricordare la sua breve ma intensissima storia.
L’Impero d’Austria venne costituito precisamente nel 1804, in seguito alla formazione del primo Impero francese di Napoleone Bonaparte.
Il primo sovrano fu Francesco I che si proclamò imperatore d’Austria. A succedergli fu Francesco II intenzionato a tenersi la nomina di Imperatore, nonostante il Sacro Romano Impero fosse caduto da qualche tempo.
Il vero periodo d’oro per l’Austria avvenne però intorno agli anni ‘50 quando, nel 1848 Ferdinando I abdicò a favore di Francesco Giuseppe. Francesco Giuseppe fu un eccellente sovrano, tentando di centralizzare lo stato e creando nuove strade per migliorare la burocrazia. Riuscì a costituire anche un esercito ben organizzato che fosse in grado di controllare i vasti confini di tutto il suo regno. Come per tutti gli Imperi di grandi dimensioni, le tensioni politiche si manifestavano in maniera sempre più nette ai margini: le periferie dell’Impero d’Austria erano Venezia e Milano, intenzionate ad aggregarsi ai piemontesi nel forte Regno di Sardegna.
Proprio per queste pressioni, Francesco Giuseppe non poté far altro che muovere guerra al Piemonte nel 1859. A causa dell’alleanza del Piemonte con le truppe francesi di Napoleone III, l’Austria dovette cedere la parte della Lombardia, riuscendo però a tenersi stretto il Veneto.
A questi problemi, seguirono anche gli scontri con la Prussia a causa delle mire espansionistiche del cancelliere Otto Von Bismarck. Per le varie sconfitte subite e in seguito alle pressioni da parte della nobiltà ungherese, Francesco Giuseppe firmò il Compromesso. A questo punto, nel 1867, vigeva una duplice monarchia quella austriaca e ungherese.
Ipotizzando la nascita di un nuovo impero, si dava vita a una nuova forma costituzionale che riconoscevano due regni distinti, in condizioni di totale parità. Il Regno di Ungheria quindi si autogorvernava e godeva di una sua politica autonoma in diversi settori. L’impero divenne vastissimo, aveva una superficie di circa 680000 chilometri quadrati, secondo solo all’Impero Russo. Nei primi anni del ‘900 contava 52 milioni di abitanti. La capitale dell’Impero rimaneva ovviamente Vienna che aumentò in meno di 50 anni la sua popolazione di 1 milione e ottocento unità.
Il problema dell’impero austro-ungarico era di natura etnica. In un’epoca di forte risveglio del nazionalismo, la stabilità fu sempre minata dalle dispute tra gli undici gruppi etnici che lo componevano.
Nonostante questa instabilità, l’impero austro-ungarico non si tirò indietro alla Prima Guerra Mondiale, soprattutto perché scaturita dall’omicidio dell’arciduca Francesco Ferdinando. Alle famose vittorie, prima tra tutti quella sugli italiani a Caporetto, seguirono diverse sconfitte. L’ultima, quella a Vittorio Veneto fece firmare l’armistizio. Due anni prima, nel 1916 ebbe fine la vita del sovrano Francesco Giuseppe, e gli succedette Carlo I. Questo ebbe come risultato la caduta dell’impero che venne nuovamente scisso in due repubbliche indipendenti.